L’adolescenza è quella fase di vita in cui avviene la transizione da bambino ad adulto. L’inizio dell’adolescenza coincide con la fase della pubertà, e quindi la maturazione sessuale, che avviene indicativamente intorno agli 11 anni per le femmine e i 13 anni per i maschi.
Fino a qualche decennio fa, il periodo tra l’inizio dell’adolescenza e l’ingresso nel mondo degli adulti era molto breve, solo di qualche anno; i ragazzi trovavano un lavoro, si sposavano e mettevano su famiglia nel giro di pochissimo. Ora questo tempo si è molto allungato ed è più difficile individuare una demarcazione netta fra le diverse fasi di vita.
Le caratteristiche principali dell’adolescenza, tuttavia, rimangono sempre le stesse: lo sviluppo ormonale e sessuale, e il distacco dai genitori.
Tutti i cambiamenti che avvengono in questi anni spesso spaventano e preoccupano i genitori ed educatori dei ragazzi, che non sanno come prenderli, e spesso si dimenticano semplicemente di essere stati anch’essi degli adolescenti!
Uno dei principi di base da tenere sempre a mente è che questa fase di vita non deve essere demonizzata, anzi, contiene dentro di sé molte potenzialità.
Negli anni dell’adolescenza, infatti, avviene anche un cambiamento a livello cerebrale, che porta con sé un aumento dello spazio mentale di riflessione, un affinamento del pensiero globale e un aumento della creatività.
Ovviamente tutte queste trasformazioni insieme (ormonali, emotive, cognitive) comportano un aumento delle probabilità di comportamenti a rischio, in genere a causa di una marcata impulsività, del distacco dai genitori e dei meccanismi di accettazione all’interno del gruppo dei pari. Quindi ci sono maggiori possibilità di sviluppare una dipendenza da alcool o da sostanze stupefacenti, di manifestare sintomi ansiosi o depressivi, o ancora di diventare vittime/agenti di bullismo.
Per questo motivo gli adulti devono monitorare attentamente i comportamenti e i cambiamenti nei loro figli, e prendere provvedimenti nel caso si evidenzino grosse difficoltà, evitando però di opporsi rigidamente e limitare l’esplorazione caratteristica dei ragazzi; in questo modo il rischio è di aumentare ulteriormente la chiusura e il conflitto. La strategia più funzionale consiste invece nel cercare di aumentare l’ascolto, la comprensione empatica e la comunicazione rispettosa, per creare un’integrazione e un dialogo tra le diverse generazioni. Invece di bloccare un impulso, reprimendolo, bisognerebbe concentrare l’attenzione su un elemento positivo da coltivare.
Infine, un aspetto fondamentale dell’adolescenza è il processo di distacco e di differenziazione dai genitori.
Questo processo è del tutto naturale ed è fondamentale nello sviluppo dell’individuo adulto, poiché attraverso la separazione dai genitori può autonomamente imparare a conoscersi e a scoprire chi vorrà diventare da grande. Alcuni genitori sono spaventati da questo distacco e a volte ne sono del tutto impreparati; devono fare i conti con la delusione di alcune aspettative che inevitabilmente si saranno immaginati per i propri figli. Crescendo e differenziandosi dalla famiglia d’origine, gli adolescenti devono scoprire la libertà di essere ciò che sono, pur non perdendo l’amore e il riconoscimento delle loro figure di riferimento.
Per questo motivo il compito di noi genitori ed educatori consiste nel rispettare e accompagnare i ragazzi in questo loro percorso di crescita, non facendo mancare il supporto di cui continueranno sempre ad aver bisogno, anche da grandi.