Familiari di persone con disabilità e disturbi psichici

Noi aiutiamo te, tu supporti loro

Il sostegno psicologico alle famiglie con figli disabili è cruciale per affrontare la sofferenza emotiva e le sfide pratiche legate alla diagnosi e alla gestione della disabilità.

traguardi da raggiungere

Ogni esperienza rappresenta un caso a sé e le terapie possono mirare a raggiungere risultati molto diversi tra loro. Tuttavia ci sono alcuni traguardi comuni.

  • Offrire sostegno psicologico alle famiglie con figli disabili, aiutandole a comprendere e gestire i sentimenti di lutto, colpa e angoscia che possono sperimentare.

  • Favorire la comunicazione aperta e la condivisione dei sentimenti all’interno della famiglia, aiutando i genitori e i fratelli a esprimere i propri sentimenti in modo sano e costruttivo.

  • Fornire informazioni e risorse sulla disabilità e sulla gestione del trauma familiare, utilizzando un linguaggio appropriato all’età dei bambini e dei genitori.

  • Coinvolgere la rete di supporto sociale e professionale nel fornire un sostegno mirato alle famiglie nelle diverse fasi del percorso di accettazione e adattamento alla disabilità del figlio.

  • Valorizzare il ruolo dei genitori come figure centrali nel processo di sostegno alla famiglia, integrando il loro contributo con interventi psicologici mirati e supporto dalla comunità.

Le persone con handicap portano con loro una sofferenza psicologica e fisica molto grande; possono incorrere in depressioni, scompensi dovuti alla non accettazione di alcuni sintomi della malattia, difficoltà nel progressivo distacco dalle figure genitoriali e nei rapporti sociali. Il danno organico continueranno a influenzare la quotidianità. Si deve lavorare sulle capacità e le risorse della persona disabile, sull’area potenziale di sviluppo.

Il “lutto” dei genitori e la sensazione di fallimento

I bambini disabili incontrano due genitori che non solo devono curarsi di un bambino con deficit, ma devono anche superare il lutto per il bambino sano che avevano immaginato e gestire l’angoscia per il proprio futuro e quello del figlio.

La nascita di un figlio disabile può provocare nei genitori una sensazione di fallimento; nella madre in particolare, direttamente e fisicamente interessata dalla gravidanza, può nascere anche un grande senso di colpa per aver generato un bambino che sente “difettoso”.

Difficoltà nella coppia

La coppia genitoriale può sentirsi profondamente ferita dall’arrivo del bambino disabile nelle proprie aspettative ed orgoglio: una ferita narcisistica nell’autostima dei genitori. E questa profonda angoscia spesso non è condivisa, perché la nascita di un bambino disabile può allontanare i membri della coppia, in primo luogo affettivamente, in quanto la sessualità può essere poi vissuta come qualcosa di pericoloso, associato alla nascita di un essere imperfetto.

La coppia può inoltre ricercare in uno dei genitori la “tara genetica” che ha causato l’handicap, e generare grossi e violenti confronti, così come sfociare in un silenzioso rancore.

Fratelli e sorelle “sani”

Particolare attenzione va portata alla condizione di sibling, i fratelli sani dei disabili che si confrontano con la presenza di un fratello o una sorella disabile e con genitori che si trovano a gestire un trauma.

Per molti siblings può essere difficile riuscire ad esprimere i sentimenti negativi che provano nei confronti del proprio fratello disabile. Molti tentano di proteggere anche i genitori dai propri sentimenti negativi. Risulta quindi fondamentale dare spiegazioni semplici e vere riguardanti la disabilità o la malattia, utilizzando un linguaggio che sia appropriato all’età.

Nel sostegno necessario ad una famiglia nel processo di comprensione della posizione del figlio disabile: a volte non c’è bisogno di alcun intervento, in altri casi più seri è necessario counselling o un intervento di psicoterapia. Il ruolo dei genitori rimane centrale e complementare a questi interventi.

Coinvolgimento di tutti i soggetti

Il sostegno alla famiglia in caso di nascita di un figlio disabile richiede il concorso di una rete di soggetti che collaborano insieme. Nelle fasi iniziali successive alla diagnosi perinatale l’unica vera forma di sostegno per tutta la famiglia si concretizza, oltre alle cure mediche e riabilitative al bambino disabile, nel sostegno ai genitori ed alla genitorialità.

Gli interventi precoci consigliati possono essere: colloqui di consulenza psicologica sia individuali che di coppia, l’introduzione graduale a gruppi di auto aiuto e la partecipazione a serate organizzate da Associazioni di genitori.

Chiedere aiuto è difficile

Sappiamo bene che chiedere aiuto non è banale: può essere necessaria una buona dose di coraggio per ammettere di aver bisogno di un supporto.

Ogni problema può apparire insormontabile, ma il primo passo per trovare una soluzione è contattare un professionista.

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Domande Frequenti

  • Qual è il costo?

    Per quanto riguarda il prezzo, non abbiamo tariffe standard, ma nel corso del primo colloquio gratuito, stabiliamo con il paziente un giusto compenso, in base alle possibilità di ognuno. Non chiediamo nessuna certificazione in merito: 730, 740 CUD o ISEEE.

    L’intero costo della psicoterapia viene fatturato e può essere scaricato dal proprio reddito, come una spesa medica.

  • Date dei farmaci?

    Siamo psicologi e psicoterapeuti, non medici, quindi non possiamo prescrivere farmaci.

    Abbiamo degli psichiatri consulenti esterni che possiamo consigliare ai nostri pazienti nel caso vogliano valutare l’utilizzo di farmaci per migliorare i propri sintomi.

  • Per quante volte bisogna venire?

    Non si può stabilire quanto durerà una psicoterapia: durerà tutto il tempo che sarà necessario. Si sa quando inizia, ma non si può stabilire quando finisce.

    Si richiede l’impegno di venire una volta a settimana tutte le settimane nei primi periodi, poi verso la fine della terapia, che viene concordata, il numero delle sedute diminuisce progressivamente.

    Nel caso ci fosse il bisogno di vedersi ulteriormente dopo la fine della psicoterapia è possibile farlo.

  • Come faccio per disdire una seduta?

    In caso di disdetta di una seduta basta avvisare entro il giorno prima.

    Se si disdice lo stesso giorno della seduta, bisogna pagarla come se fosse stata svolta, se non in caso di giustificato motivo, quale malattia o problemi improvvisi. In tal caso ci si fida di quanto affermato dal paziente.

  • Come faccio per prendere un appuntamento?

    Per maggiori informazioni o per prenotare un primo colloquio gratuito basta contattarci al 328 45 40 986 o lasciarci un messaggio su WhatsApp indicando possibilmente in quale orario è più semplice trovarla, per essere ricontattato quanto prima.

    Se non dovessimo rispondere subito lo faremo appena possibile.

    Cercheremo di dare un appuntamento il prima possibile, solitamente al più tardi entro la settimana successiva la chiamata.

    Se nel momento della richiesta non dovessimo avere disponibilità a riceverla in tempi brevi, le faremo avere il contatto di un nostro collega esterno che sappiamo essere competente e concorde con la nostra filosofia.

  • Cosa succede durante il primo colloquio?

    Il primo colloquio gratuito serve per la conoscenza tra paziente e terapeuta, per stabilire se c’è la giusta intesa per affrontare una terapia, un lavoro emotivamente faticoso.

    Durante il primo colloquio si valutano quali sono le problematiche che hanno portato il paziente a chiedere aiuto e si valuta quale percorso terapeutico può essere il migliore.

    Infine si stabilisce il prezzo per le sedute della psicoterapia.

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