Cibo buono per il corpo e per la mente

Mangiare è una delle funzioni necessarie al nostro organismo: appena nasciamo cominciamo a nutrirci. All’inizio è la nostra madre che ci nutre. Se è possibile direttamente con il latte materno, attraverso il quale acquisiamo anche gli anticorpi necessari al nostro organismo. Se ci sono problemi veniamo nutriti in altro modo. Comunque fin dal principio il nutrimento ha alcuni aspetti simbolici legati alla ricompensa. Pensiamo al bambino che dopo il suo pasto è appagato e si addormenta sereno.

Crescendo, a questa normale funzione, potrebbero legarsi dei problemi più o meno gravi.

Tre sono i disturbi dell’alimentazione maggiormente diffusi ed invalidanti:

– anoressia

– bulimia

– obesità

Solitamente i disturbi alimentari sono per lo più di carattere femminile, anche perché nella nostra cultura i modelli proposti, specialmente per le donne, sono molto aggressivi: l’ideale proposto è la donna androgina senza forme, che può indossare una taglia 42. Tutto ciò che si discosta da tale modello è considerato inappropriato.

Ultimamente anche gli uomini cominciano a soffrire di queste problematiche, anche se per ora in percentuale molto ridotta rispetto alle donne.

Parleremo quindi per semplicità dei problemi alimentari al femminile.

L’anoressia è il rifiuto del cibo, ma non per inappetenza, anzi le anoressiche sono sempre affamate, ma rifiutano il cibo per un’ideale di perfezione, che le spinge a ricercare una sorta di trascendenza, in cui sono più forti anche del bisogno di nutrirsi. Quando si instaura il meccanismo anoressico, più si riesce ad evitare di nutrirsi, pur continuando a fare una miriade di attività, più ci si sente forti.

Anche a livello fisiologico si instaura un meccanismo perverso per il quale il digiuno mette in circolo tanta dopamina che spinge all’azione. Le anoressiche con il tempo si consumano letteralmente per inseguire il loro ideale di bellezza, tanto da arrivare alla morte nei casi più gravi.

Forse, tra tutti, questo è il problema alimentare più complesso, perché si ha un dismorfismo corporeo, che porta le anoressiche a vedersi sempre grasse, pur avendo un corpo scheletrico.

Per le bulimiche il problema è legato al fatto che il cibo è una ricompensa per i propri sforzi, che però causa disagio e senso di colpa. Le bulimiche fanno grandi abbuffate, che non riescono a fermare, sentendosi successivamente in colpa per il comportamento messo in atto, cui cercano di porre rimedio con alcune condotte, a volte il vomito autoindotto, che può portare a scompensi cardiocircolatori, a volte con digiuni forzati, che squilibrano il normale ciclo metabolico.

L’obesità è un problema di gratificazione, derivante da un comportamento alimentare sproporzionato ai propri reali bisogni, che altera il metabolismo corporeo. Ultimamente, per superare questo problema, si ricorre ad aiuti chirurgici, che magari risolvono il problema a livello estetico, perché bloccano lo stimolo al nutrimento, ma non risolvono le problematiche psicologiche sottostanti, che spesso poi riemergono, in misura ancora peggiore soprattutto se gli interventi chirurgici non hanno dato gli effetti desiderati.

Per semplificare, tutti i disturbi dell’alimentazione alla base hanno un problema legato al riconoscimento di bisogni primari, spesso frustrati nell’età infantile. Spesso ci sono stati problematiche con la madre, colei che dà il nutrimento, ma che non ha mai riconosciuto la figlia come altro da sé, impedendole di diventare autonoma e percepirsi come persona importante e degna di amore.

In questi casi la terapia migliore è affiancare ad un buon dietista, che stabilisce quale dieta seguire, un aiuto psicoterapeutico, per risolvere i problemi sottostanti al problema alimentare.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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