La depressione post-partum: quando diventare mamme non è solo una gioia

La gravidanza e la nascita di un figlio sono eventi che non devono essere considerati unicamente come positivi e gioiosi, poiché le settimane successive al parto rappresentano un momento delicato per la vita di una donna, e possono portare a sperimentare forme di disagio psicologico anche di elevata intensità. Soprattutto all’inizio, le donne devono fare i conti con lo stravolgimento della routine quotidiana e delle abitudini consolidate in precedenza, dovendo soddisfare le continue richieste di attenzione e cura del neonato. Anche la relazione con il partner può subire delle modificazioni, dal momento che il nuovo ruolo genitoriale può far sì che l’uomo si senta trascurato dalle attenzioni della moglie e la donna percepisca uno scarso sostegno da parte del marito.

La somma di tali fattori, unita ad eventuali altre difficoltà, quali la mancanza di un adeguato supporto sociale, difficoltà economiche o problematiche legate al parto, può portare allo sviluppo di manifestazioni depressive di varia intensità.

Da un punto di vista clinico, si possono manifestare quadri sintomatologici diversi: il maternity blues e la depressione post-partum.

Il maternity blues è una sindrome che colpisce all’incirca il 50-80% delle donne due o tre giorni dopo il parto, ed è caratterizzata da sintomi quali tristezza, crisi improvvise di pianto, irritabilità e frequenti sbalzi d’umore. Nella maggior parte dei casi si risolve nel giro di una settimana mentre in altri casi, soprattutto se la neo-mamma viene lasciata sola o se l’episodio viene trascurato, può sfociare in episodi di depressione maggiore.

La depressione post-partum è definita come un episodio depressivo comune (colpisce circa il 10-15% delle neo-mamme) che inizia e si estende nell’arco del primo anno successivo al parto e ha una durata non trascurabile (da 3 a 9 mesi).

Le madri affette da questo disturbo provano un’eccessiva preoccupazione o ansia, sono estremamente irritabili e si sentono sovraccariche e sotto pressione; è spesso presente una generale difficoltà nel prendere decisioni, l’umore è depresso, sono frequenti sentimenti di colpa e perdita di speranza nel futuro unita ad una marcata perdita di interesse o di piacere nel fare le cose.

La depressione post-partum trascurata o sottovalutata può avere effetti negativi su tutta la famiglia, condizionando il corretto sviluppo di una buona relazione madre-bambino.

Risulta quindi evidente la necessità di individuare in modo tempestivo le prime manifestazioni di disagio da parte della donna in tutte le fasi della gravidanza, in modo da poter intervenire nella maniera più adeguata.

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