Lo stress post panettone

Le reazioni al ritorno dalle vacanze Natalizie, dopo le corse per comperare gli ultimi regali, i pranzi e le serate in compagnia, sono diverse a seconda delle differenze individuali.

Al di là delle differenze individuali, in queste reazioni possiamo trovare un denominatore comune: lo stress!

Cosa è lo stress?

Hans Selye all’inizio del Novecento descrisse per primo la sindrome da stress. Inizialmente si ha una reazione di allarme dell’organismo, che lo può portare ad affrontare l’agente stressante o a fuggire. Tuttavia nessun organismo può sostenere a lungo questa condizione di eccitazione: segue quindi una fase di adattamento, in cui si crea una resistenza allo stress; infine, se la durata dello stress è prolungata, il corpo entra in una fase di esaurimento fisico.

Gli organismi viventi sono sistemi omeostatici, che tendono cioè a mantenere il loro stato di equilibrio rispetto all’ambiente. Quando si verificano dei mutamenti nell’ambiente allora anche l’organismo deve cercare un nuovo equilibrio, per rispondere alle mutate condizioni.

Quando l’individuo si trova ad affrontare una situazione stressante può mettere in atto una serie di risposte di tipo emotivo, cognitivo e comportamentale, che dipenderanno dalla valutazione soggettiva dell’evento stressante e dalla percezione di controllo su di esso.

La PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI) propone visioni innovative fondate sull’equilibrio sistemico e sulla comunicazione tra i diversi sistemi dell’organismo. L’ottica è quella biopsicosociale, dal modello proposto da Engel che, alla fine degli anni Settanta, capì la necessità di un nuovo approccio per spiegare la malattia come risultato dell’interazione multifattoriale di sistemi a vari livelli dell’essere umano: cellulare, tissutale, organistico, interpersonale e ambientale. L’essere umano è un sistema complesso nella quale si integrano vari livelli: biologico, psicologico e sociale.

Si è ormai giunti a riconoscere l’esistenza di uno stretto rapporto tra processi psicologici e processi fisico-biologici. Si sta sviluppando una branca della medicina, il cui ambito di studio è la ricerca dei meccanismi strutturali attraverso i quali emozioni e conflitti psicologici si traducono e determinano disfunzioni e patologie organiche. Parallelamente, il versante della ricerca psicologica ha proposto una serie di ipotesi riguardanti i significati simbolici della scelta dell’organo colpito e del sintomo. Tutte le malattie sono sempre psicosomatiche, perché nell’essere umano il piano fisico-corporeo ed il mondo psichico sono un’unità indissolubile.

Tornando a parlare del Natale, in tale periodo dell’anno i temi si ripetono identici ciclicamente: prima è la corsa ai regali, poi il bisogno di smaltire i chili accumulati, infine si ricomincia. Durante le feste, l’ambiente nel quale l’individuo vive solitamente si modifica, anche se in termini favorevoli, ma da qui nasce lo stress.

Nella società di oggi si tende sempre solo a parlare del benessere fisico-corporeo, l’attenzione viene posta sull’importanza di un corpo bello, perfetto. Infatti, non appena accendiamo la radio o la tv, troviamo vari esperti che ci dicono il loro parere su come tornare in forma.

Il bombardamento di informazioni che ci arrivano dai mass media è funzionale all’individuo, perché gli consente di scandire il tempo che passa in modo rassicurante. In realtà si tratta di una gigantesca macchina convenzionale: il nostro calendario è una pura convenzione sociale.

E come ogni rito, ci sono delle regole che definiscono il modo in cui comportarsi: così si partecipa con addobbi, cene, scambi di regali… Sarebbe davvero strano se i negozi non si colorassero di rosso o se nessuno si preoccupasse di darci consigli per smaltire i chili presi durante le feste.

Le feste natalizie lasciano spesso la sensazione di un’overdose: un eccesso concentrato e programmato di cibo, luci, addobbi, spese, saluti, incontri, obblighi e convenzioni.

È naturale provare fastidio e rivivere il rientro alla quotidianità con pesantezza: dobbiamo ritrovare nuovamente il nostro equilibrio, il nostro ritmo nel fare le cose e purtroppo dobbiamo fare i conti con la nostalgia per il ricordo dei giorni in vacanza.

Allora vale la pena concedersi le vacanze natalizie per poi sentirsi un po’ stressati al ritorno?

La risposta non può che essere positiva. Lo stress si può superare ripensando alle cose belle accadute durante le vacanze e soprattutto ascoltando il nostro essere più profondo, nella sua unità indissolubile.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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