Le mamme del 2014: che tipo sono?

Il titolo può far sorridere e può far pensare che siamo in grado di definire che tipo di caratteristiche hanno le mamme degli ultimi anni. In realtà, al di là delle caratteristiche individuali, vogliamo parlare di come si sentono le mamme di oggi, cioè quelle mamme che a differenza del passato, si trovano sempre più spesso a fare giochi di incastro per dividersi tra famiglia, casa, lavoro, quest’ultimo spesso precario.

La società di oggi inevitabilmente ha portato le nuove mamme a dover fare i conti con il senso di precarietà e con l‘impossibilità di scegliere in piena libertà per esempio se proseguire o no la maternità, se prendere i giorni di malattia per il proprio figlio. Questo perché spesso il lavoro è precario e conviene tornare al lavoro per il timore di essere rimpiazzati da qualcun’altro oppure anche quando si ha un lavoro stabile con contratto fisso, l’assentarsi per motivi famigliari può pesare ai colleghi che devono prendersi una parte del lavoro.

Le mamme di oggi sono combattute tra il desiderio di occuparsi del proprio bambino, di passare più tempo possibile con lui, soprattutto nei primi mesi di vita, e il dover ritornare a lavorare presto; una volta tornate al lavoro sono preoccupate dal non poter assentarsi troppo.

I diritti delle mamme sono sempre tutelati ma, nella maggior parte dei casi, non si possono usufruire del tutto e ciò genera sensi di colpa e paure nelle mamme. Di questo argomento se ne parla proprio poco. Spesso si riduce il tutto dicendo: “Non ti lamentare, hai un lavoro”.

É importante però prendere in considerazione anche le ricadute emotive di questa impossibilità di scelta.

Una mamma che non è ancora pronta a separarsi dal proprio bambino di pochi mesi e che deve rientrare al lavoro necessariamente può sentirsi in colpa e, non essendo pronta a favorire i processi di separazione, non aiuta il bambino a farlo; ecco poi che il bambino fa fatica ad inserirsi al nido, non sentendo la propria mamma serena.

Molte mamme, a causa del poco tempo che hanno, perché lavorano, si sentono un po’ delle mamme-baby sitter, cioè mamme che ci sono per far mangiare il proprio bambino, per fargli il bagnetto e metterlo a nanna…, cioè mamme che ci sono solo in quei momenti indispensabili. Il tempo da passare con il proprio bambino sembra sempre qualcosa da rincorrere e che scappa via velocemente.

É importante sottolineare che sicuramente la quantità di tempo da trascorrere con il proprio bambino è importante, ma non trascuriamo l’importanza della qualità della relazione.

È meglio sperimentare una relazione con la propria mamma che ci fa sentire amati e sereni, anche se la vediamo poche ore al giorno, piuttosto che sperimentare una relazione con una mamma presente fisicamente per più ore ma lontana emotivamente.

Oggi sembra che, nella maggior parte dei casi, non si possano ascoltare e rispettare i tempi delle mamme e dei loro bambini.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
Privacy policy

Prenota il primo colloquio gratuito

Privacy policy