L’omosessualità è ancora un problema?

Che cos’è l’omosessualità? Gay si nasce o si diventa? Essere omosessuali è una malattia? Come considera oggi la psicologia l’orientamento omosessuale?

L’omosessualità è sempre esistita (anche in molte specie animali), ed è stata considerata nel corso della storia in vari modi a seconda delle norme sessuali, delle società e dei contesti culturali.

Ma solo recentemente è stata gradualmente disconosciuta come crimine o malattia, e diventata oggetto di studio approfondito da parte della psicologia.

Per omosessualità si intende l’attrazione sentimentale e sessuale verso persone dello stesso sesso, come variante naturale del comportamento umano.

Nella fluidità dell’orientamento sessuale, l’omosessualità viene collocata quindi nel continuum etero-omosessuale della sessualità umana, dove i confini non sono così netti e definiti (ad esempio nel caso delle persone bisessuali).

L’orientamento sessuale si integra poi nella complessità delle altre componenti principali della sessualità, cioè il sesso biologico (le caratteristiche anatomiche, fisiologiche e genetiche dell’essere maschio o femmina), l’identità di genere (il senso psicologico di appartenenza al genere maschile o femminile), e il ruolo di genere (l’adesione alle norme sociali e culturali che definiscono i comportamenti “tipici” maschili o femminili).

Così l’orientamento sessuale (omo, etero o bisessuale) non può essere limitato all’aspetto biologico, ma si integra con le intime relazioni personali che gli esseri umani formano con altri, inclusi l’amore, i legami, la condivisione di obiettivi o valori e l’impegno.

Nel percorso di vita le persone omosessuali, soprattutto adolescenti e giovani, s’imbattono nel coming out, il processo di accettazione di sè e poi di “svelamento” agli altri, in famiglia, con gli amici, sul lavoro.

A differenza di membri di altre minoranze, la maggior parte delle persone LGB ha pochi modelli di riferimento per costruire o rinforzare il proprio sentimento d’identità. Al contrario, sono spesso oggetto di discriminazione, pregiudizio, ostilità più o meno manifesta (dal bullismo a scuola all’omofobia).

Il rifiuto, l’isolamento, l’omofobia, l’internalizzazione di stereotipi negativi rappresentano fattori che le persone omosessuali affrontano e che spesso intaccano il loro benessere psicologico e l’autostima sotto forma di stress, ansia, depressione, maggior rischio di suicidio, soprattutto tra i più giovani.

L’orientamento omosessuale non è più considerato una malattia mentale e la ricerca scientifica internazionale in psicologia ha dimostrato che ogni tipo di terapia “riparativa” o “conversione” di gay e lesbiche ad un orientamento eterosessuale è inutile se non dannosa.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
Privacy policy

Prenota il primo colloquio gratuito

Privacy policy