Che stress, che ansia!!

Il costante stato di tensione, sostenuto dal tentativo di rispondere alle esigenze imposte dalla società, ha prodotto, negli ultimi anni, il dilagare delle patologie da stress e dei disturbi d’ansia.

Ma cosa si intende con i concetti di stress e di ansia?

Lo stress e l’ansia sono strettamente collegati, tant’è che è possibile considerarli come due facce della stessa medaglia.

Lo stress, nonostante nel senso comune abbia un’accezione unicamente negativa, è in realtà una risposta fisiologica positiva dell’organismo, perché attiva la secrezione ormonale dell’asse ipotalamo-ipofisisurrene, per cui l’intero corpo umano si mette naturalmente in “allerta” per reagire con sistemi di attacco o di fuga.

Lo stress in pratica è la prima sollecitazione che l’organismo subisce quando vi è un cambiamento nell’equilibrio tra organismo e ambiente, mentre l’ansia è una sua possibile conseguenza.

Lo stress può essere di due tipi: eustress (o stress buono) e distress (o stress cattivo).

L’eustress è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. Un esempio può essere una promozione lavorativa, la quale attribuisce maggiori responsabilità, e quindi maggiore stress, ma anche maggiori soddisfazioni, oppure un matrimonio, che pur essendo fonte di grande nervosismo nella fase dei preparativi, è sicuramente un momento felice nella vita di una persona.

Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici. Succede soprattutto quando, in un determinato periodo della vita, i problemi e gli impegni che ci investono sono esorbitanti rispetto alle nostre risorse e capacità di affrontarli. Un esempio può essere un licenziamento inaspettato, oppure un intervento chirurgico.

Cosa succede nel nostro organismo quando ci troviamo a dover rispondere ad uno stimolo stressogeno?

La risposta di stress in genere si esplica in tre fasi:

  • Nella prima fase, definita fase di ALLARME, lo stimolo stressogeno suscita nell’organismo un senso di allerta, con conseguente attivazione di processi psicofisiologici quali l’aumento del battito cardiaco e l’iperventilazione.

  • Nella seconda fase, definita fase di RESISTENZA, l’organismo tenta di adattarsi alla situazione e gli indici fisiologici tendono a normalizzarsi.

  • Nel caso in cui l’adattamento non sia sufficiente si arriva alla terza fase, definita fase di ESAURIMENTO, in cui l’organismo non riesce più a difendersi e la naturale capacità di adattamento viene a mancare.

Quest’ultima fase è la più pericolosa, in quanto l’esposizione prolungata ad una situazione di stress, oppure stress troppo potenti o mai affrontati in precedenza, possono provocare l’insorgenza di patologie sia fisiche che psichiche.

I primi sintomi della reazione da stress sono costituiti, a livello fisico, da accelerazione del battito cardiaco, intensa sudorazione, cattiva digestione, indolenzimenti e dolori muscolari; a livello psicologico compaiono agitazione e nervosismo, accompagnati da difficoltà di concentrazione, insonnia, ansia e depressione.

Stress prolungati inoltre possono essere all’origine dei cosiddetti disturbi psicosomatici, classificabili come risposte miste in cui il disagio psicologico si associa a contemporanee manifestazioni fisiche; spesso però il soggetto si accorge solo della sofferenza fisica, mentre non è consapevole della componente emotiva sottostante. Alcuni esempi dei disturbi psicosomatici sono le cefalee, le malattie cutanee, le patologie dell’apparato gastrointestinale (gastrite, sindrome del colon irritabile), le malattie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, infarto del miocardio) e dolori localizzati sulla colonna vertebrale (cervicalgia, lombalgia).

L’ansia è in genere connotata da varie sensazioni per lo più spiacevoli fra cui il timore, la paura, l’apprensione, la preoccupazione, la sensazione di non riuscire a tenere tutto sotto controllo e che le cose possano sfuggire di mano.

Tuttavia il concetto di ansia, così come lo stress, ha una doppia valenza, infatti può essere sia funzionale sia disfunzionale.

L’ansia funzionale è un’emozione naturale e universale, generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress, che svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo, mettendo in moto specifiche risposte fisiologiche di attacco o di fuga.

Quest’ansia è costruttiva, ovvero risulta funzionale alla nostra sopravvivenza, e ci rende capaci di far fronte ai problemi della vita.

L’ansia è invece disfunzionale quando non siamo capaci di superare del tutto una situazione di pericolo, oppure quando allo stato d’allarme e di attivazione fisiologica non corrisponde un pericolo reale da fronteggiare. In tal caso l’ansia diventa sproporzionata o si configura come un’irrealistica preoccupazione; l’ansia perde così la sua funzione naturale e adattiva, provocando al contrario disadattamento e perdita di contatto con l’ambiente.

Quindi cosa è possibile fare per alleviare lo stress e l’ansia?

Oltre alla terapia farmacologica e alla psicoterapia, la cui efficacia è stata ampiamente dimostrata, è possibile ricorrere anche a delle tecniche di rilassamento, che aiutano a ristabilire l’equilibrio dell’organismo e permettono di liberarsi dalle tensioni.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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