La difficile arte dell’essere genitori

La nascita di un bimbo comporta una ridefinizione di ruoli e di equilibri per ciascun membro della coppia. Non sempre è facile ed immediato percepirsi mamma o papà. Anche se il bambino è cercato e desiderato da entrambi, il papà o la mamma possono provare diverse emozioni: felicità e gioia ma anche senso di smarrimento, inadeguatezza o timore di compiere qualche errore.

Il senso di inadeguatezza e l’impotenza sono molto diffusi tra coloro che sono diventati da poco genitori: per esempio può essere molto difficile decifrare il significato del pianto del proprio bimbo. Il pianto può essere legato alla fame, al dolore o al semplice desiderio di essere preso in braccio e coccolato. I primi pensieri potrebbero essere: “Non sono in grado di capire, non sono capace di fare la mamma o il papà, non riesco a consolarlo”.

È importante non farsi travolgere da questi pensieri e provare a sintonizzarsi con il proprio bimbo, cercare di cogliere tutti i segnali che ci manda e che ci possono aiutare ad attribuire senso e significato a ciò che prova.

Può capitare che il senso di inadeguatezza e lo smarrimento persistano anche quando il bambino inizia a crescere, a compiere i primi passi, ad esplorare il mondo. Le paure che si possono provare variano da genitore  a genitore. Alcuni possono provare timore e sentirsi in colpa quando sono costretti a tornare al lavoro e lasciare il proprio bimbo alle cure e all’affetto di una nonna, di una baby-sitter oppure alle educatrici di un nido. In altri casi, i genitori possono aver paura di compiere gli stessi errori dei propri genitori: un genitore che da bimbo non si è mai sentito capito ed ascoltato, può aver paura di diventare un genitore che non riesca ad ascoltare i bisogni, desideri ed emozioni del proprio bimbo.

I bambini hanno le antenne e si sintonizzano sulle emozioni dei genitori; se mamma non è serena quando lascia il bimbo al nido o alla nonna, il bimbo sicuramente farà fatica a stare senza di lei ed esprimerà tutto il suo disagio con il pianto e la protesta. Solo quando sentirà la sua mamma serena e tranquilla nell’affidarlo a cure esterne, si affiderà alle cure della persona che è con lui quando la sua mamma non c’è.

È importante avere la possibilità di condividere tutte le emozioni e le perplessità che si provano rispetto a questo nuovo ruolo e non sentirsi soli. A volte è sufficiente un semplice confronto con altri genitori, in altri casi è consigliabile un percorso di sostegno psicologico per essere accompagnati quando le emozioni sono molto intense e ci sembra di navigare in un mare sconosciuto che ci prosciuga.

La riflessione da parte del genitore, sui propri comportamenti e stati emotivi, ha un potere inestimabile; ciò che appariva così incomprensibile diventa via via più chiaro. Cambierà il modo di leggere i comportamenti del proprio bimbo.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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