Duplice criterio morale: i maschi sì, le donne no!

I valori della mascolinità e della femminilità sono stati un po’ dimenticati nella  generale perdita d’identità che caratterizza l’attuale situazione sociale in occidente. I ruoli sessuali, che nelle trascorse generazioni erano chiaramente definiti, sono oggi confusi. Il vecchio ordine si fondava sul “duplice criterio morale“. Agli uomini veniva tradizionalmente concesso che una pluralità di esperienze sessuali fosse necessaria per il loro benessere fisico. Generalmente si considerava accettabile che un uomo intrattenesse numerose relazioni amorose prima del matrimonio, mentre la doppia morale dopo il matrimonio era un fenomeno corrente.

La verginità delle ragazze prima del matrimonio era apprezzata da entrambi i sessi. Poche ragazze rivelavano disponibilità ad avere rapporti sessuali completi con i rispettivi ragazzi e molte acconsentivano ad avere questo tipo di rapporti soltanto dopo essersi fidanzate formalmente con il partner in questione. Le ragazze sessualmente più attive erano denigrate sia dalle altre ragazze sia dagli stessi maschi che cercavano di «approfittarne». Mentre la reputazione sociale di una ragazza poggiava sulla sua abilità di contenere o respingere le avance sessuali, quella di un ragazzo dipendeva dal numero di conquiste sessuali che era in grado di assicurarsi.

La doppia moralità crea due opposte categorie di valori: quello maschile e quello femminile. I valori maschili – la coscienza, l’ego e il potere – sono considerati superiori a quelli femminili, cioè l’inconscio, il corpo e l’oggetto.

L’attuale confusione deriva dal rovesciamento del cosiddetto “duplice criterio morale” su cui si fondava il vecchio ordine. Eppure questo rovesciamento non rappresenta affatto una tragedia, poiché la doppia morale negava le donne come persone o ignorava il corpo come fonte dì verità. La doppia norma morale, che ha predominato per innumerevoli generazioni, col passare degli anni ha finito col dividere la natura unitaria della donna in due aspetti contrastanti: come oggetto sessuale, è un essere inferiore; come madre che dà tutta se stessa e si sacrifica, è un essere superiore. La doppia norma morale riflette la posizione di inferiorità assegnata alla donna nella cultura occidentale. La sua persona è stata soggetta al predominio maschile e la sua personalità è stata annientata in una cultura patriarcale.

La doppia moralità influisce sull’uomo in misura solo lievemente minore che sulla donna. Questa morale dissocia i sentimenti di tenerezza e d’affetto dagli impulsi sessuali. Può rendere impotente un uomo di fronte a una donna della sua stessa condizione sociale.

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