LA DISFUNZIONE ERETTILE: OVVERO QUANDO IL NOSTRO”AMICO” CI GIOCA BRUTTI SCHERZI

La disfunzione erettile è una malattia molte comune, che ha notevoli ripercussioni a livello relazionale e psicologico.
Iniziamo a fare chiarezza sulle questioni fisiologiche legate all’erezione.
Il pene non è un muscolo, è costituito da tre strutture spugnose, ricche di una fitta rete di vasi ampiamente comunicanti tra loro. Il volume di sangue che affluisce a queste strutture permette l’erezione.
Fisiologicamente il processo dell’erezione inizia nel cervello e coinvolge sia il sistema nervoso che quello vascolare. Il sistema nervoso comunica con le cellule dei tessuti del pene determinando l’attivazione e la disattivazione della risposta erettile.
Gli stimoli fisici e psicologici convergono così sul circuito che deve attivare l’incremento o decrementare l’afflusso di sangue al pene. Perché ci sia il rapporto sessuale, il pene deve trovarsi in erezione, cioè in uno stato in cui l’organo aumenta di dimensioni e consistenza, a seguito di stimoli psicologici e delle conseguenti reazioni fisiologiche involontarie.
Tramite il rilascio di specifici neurotrasmettitori, affluisce una maggiore quantità di sangue ai tessuti erettili del pene, i quali si gonfiano innescando l’aumento dimensionale e l’inturgidimento dell’organo.

L’ansia gioca un fattore molto importante per l’erezione e causa la maggior parte dei problemi di disfunzione erettile. L’ansia ha un valore altamente adattivo per l’essere umano. Se mi brucio devo avere paura di bruciarmi, quindi devo provare ansia se mi avvicino al fuoco.
Quando eravamo uomini delle caverne e arrivava un orso a minacciarci mentre facevamo sesso, dovevamo valutare velocemente se scappare o contrattaccare. Ci serviva quindi sangue per queste operazioni e, l’afflusso di sangue al pene che determina l’erezione, era deviato verso alte aeree del corpo.
Oggi soffriamo di ansia patologica e quindi proviamo ansia anche quando non ce ne sarebbe motivo e ciò può determinare le molte frequenti disfunzioni erettili.
Ricordiamoci che l‘ansia gioca brutti scherzi, quindi quando abbiamo avuto una defaillance erettile, la volta successiva è facile che si ripeta, a causa dell’ansia anticipatoria: abbiamo paura di fallire e l’ansia ci fa fallire.

I maschietti odierni vivono ancora nel mito dell’uomo virile, che ha sempre voglia di fare sesso, considerando la sessualità come una funzione semplicemente fisiologica. Così quando ci sono problemi di disfunzione erettile non ci si sente più “veri uomini”. Ovviamente eventuali problemi psicologi non vengono considerati e ci si rivolge immediatamente ad andrologi ed urologi, sottoponendosi ad una serie di esami invasivi, che di solito non trovano nulla che non va.
Il 90% dei problemi di erezione sono di natura psicologica e legati ad una forma di ansia.
Quindi, dopo aver fatto tutti gli accertamenti medici, in caso di disfunzione erettile, prima di pensare di non essere più veri uomini e non valere più nulla, proviamo a rivolgerci ad uno psicologo, per esaminare quali dinamiche ci impediscono di avere una normale erezione, così da risolverle e tornare a godere appieno di una sana sessualità.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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