La gravidanza di papà

Durante la gravidanza, le ansie e le aspettative del futuro papà passano in secondo piano. Ma anche l’uomo ha bisogno di essere ascoltato per reinventare il suo ruolo di padre nel secondo millennio.

Quando si parla di gravidanza, è la futura mamma la protagonista indiscussa: è con lei che il bimbo crea una relazione unica e speciale, grazie a una simbiosi che è fisica ed emotiva.

Il mondo dà il benvenuto alla futura madre ed alla vita che attende ma allo stesso tempo lascia ai margini il futuro padre, che troppo spesso si ritrova ad essere spettatore più che protagonista, esitante nel suo tentativo di prendere parte alla gravidanza e di impegnarsi successivamente con il bambino.

In genere si conta sul fatto che il futuro padre metta in disparte i sentimenti appena sbocciati in modo da porre totale attenzione sulla compagna tentando di adattarsi agli improvvisi cambiamenti che sono avvenuti nella sua quotidianità e nella sua vita di coppia. Sembra che l’uomo non abbia nessuna alternativa se non quella di mettersi in disparte ed osservare gli eventi della gravidanza e della cura del neonato.

Ma che cosa significa, per un uomo, aspettare un figlio? Quali emozioni, paure, riflessioni suscita in lui l’attesa?

I futuri padri sono molto restii ad ammettere i propri sentimenti: possono modularsi al nuovo ruolo o distanziarsi da esso contenendo le sensazioni di rifiuto alla gravidanza o cercando di accomodarle o placarle.

Tuttavia, mentre per la donna le trasformazioni psicologiche procedono di pari passo con quelle fisiologiche e la creazione di un rapporto con il bimbo che cresce dentro di sé avviene “naturalmente”, per l’uomo è necessario un po’ di impegno e di fatica in più. Trascorso l’entusiasmo e le emozioni del primo momento, molti uomini tendono a continuare la vita di tutti i giorni senza concentrarsi particolarmente sulla gravidanza e rimandando ad un secondo momento, quando la nascita sarà ormai imminente o sarà già avvenuta, la riflessione sul proprio ruolo e sui cambiamenti che l’arrivo di un bimbo porterà nella loro vita.

Nel tentativo di respingere i propri sentimenti un papà “incinto” si allontana fisicamente ed emotivamente dalla propria compagna, che sentendosi abbandonata e non avendo modo di capire cosa prova il marito, è propensa a scambiare la difficoltà del marito per un calo di interesse nei suoi confronti ed in quelli del bambino. Così si apre un circolo vizioso: più lui si mostra distante ed inavvicinabile, più lei avrà motivo di sentirsi urtata e risentita reagendo con un conseguente distacco.

È invece di fondamentale importanza che la coppia cerchi di comunicare il più possibile le proprie emozioni e preoccupazioni sin dalla gravidanza. Se la coppia riesce a parlare, a non tacere le reciproche paure, ansie e attese, avrà la possibilità di allenarsi ad avere un buon dialogo nei momenti di difficoltà.

Diventare padre è il compito più impegnativo che un uomo possa svolgere.

In realtà, anche se si tende a concentrarsi sulla quotidianità, tutti gli uomini che intraprendono il cammino verso la paternità, sebbene non siano fisiologicamente “incinti”, subiscono una profonda trasformazione sia per quanto riguarda gli aspetti  psicologici (personalità, identità, ruolo) sia per quanto concerne gli enormi cambiamenti di vita.

La scoperta che c’è un figlio in arrivo scatena reazioni intense, sia se la gravidanza giunge inaspettata, sia se è stata a lungo desiderata.

La nascita riunisce nell’uomo sentimenti di ansia, di crisi, di rischio in un duro lavoro che porta con sé incertezze, fatiche, frustrazioni, ma anche la soddisfazione che accompagna il cambiamento.

Nella maggior parte dei casi, il pensiero dell’uomo va al bambino già nato: il futuro padre immagina come sarà questo figlio, che ai suoi occhi rappresenta la parte migliore di sé, e che cosa farà con lui.

Esiste una serie di responsabilità e pensieri che preoccupano l’uomo durante le gravidanza: finanziarie, emotive, sul benessere fisico della compagna e del bambino, sulla fiducia in se stessi.

Alcuni uomini rivolgono la loro attenzione ad eventuali scelte in ambito professionale, organizzando l’attività lavorativa (quando possibile) per garantire maggiori entrate alla famiglia.

Per vivere l’arrivo di un figlio con consapevolezza, è importante compiere un cammino che porterà l’uomo a mettersi in discussione come figlio, come padre e come persona e partecipare il più attivamente possibile alla gravidanza, preparandosi ad accogliere il piccino che nascerà e a sostenere la compagna nel suo ruolo materno.

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