Secondo un articolo del 2022 esiste una a sincronizzazione cerebrale tra paziente-terapeuta all’ interno di una rete coerente di rimandi.
La sincronia intercerebrale è un fenomeno ampiamente osservato, che si ritiene avvenga utilizzando canali esterni come scambi tra parole, gesti ed emozioni determinando una sincronizzazione cerebrale. Ad esempio, un terapeuta potrebbe provare empatia e cura nei confronti di un paziente, portando uno stato di benessere che attiva a cascata delle aree cerebrali deputate a quella risposta.
Essa può aiutare ad aumentare l’attenzione reciproca e l’allineamento sociale, ovvero la tendenza degli individui ad allineare i propri movimenti, emozioni e cognizioni determinando anche una capacità previsionale.
Sebbene vi siano occasionali avvertenze che richiedono ulteriori ricerche, in terapia si è scoperto che un alto livello di sincronia è associato a la formazione di una forte alleanza di lavoro tra il paziente e il terapeuta, nonché una maggiore efficacia ed efficienza del trattamento e ciò potrebbe trovare dei benefici, in definitiva, anche con altre persone.
La terapia vede un lavoro in sinergia all’ interno di un setting in cui si stabiliscono obiettivi relazioni, azioni conseguenti all’ interno di una rete comune di significati determinando nuovi apprendimenti quali si riversano fuori la seduta terapeutica.
Ad esempio, due persone in piedi su un campo da basket non sarebbero considerate sincronizzate nel movimento solo per aver eseguito la stessa azione, poiché non vi è alcuna variazione nel comportamento nel tempo. Tuttavia, se iniziassero a lanciare la palla avanti e indietro, verrebbero considerati sincronizzati nel movimento; sebbene non eseguano mai contemporaneamente la stessa azione, le loro azioni sono perfettamente correlate nel tempo (ogni volta che la persona A lancia, la persona B afferra e viceversa). Pertanto, il verificarsi della sincronia è un indicatore della capacità dei partecipanti di percepirsi a vicenda e della loro volontà e capacità di reagire reciprocamente. Una volta stabilita la sincronia, essa ha anche il vantaggio diretto di rendere più facili le previsioni dell’altra persona.
È importante sottolineare che la plasticità intercerebrale come concetto non postula un nuovo fatto biologico o fisico oltre la plasticità del singolo cervello all’interno di un processo di comunicazione interpersonale. Riportiamo qui sotto l’articolo di riferimento: www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnhum.2022.955238/full.
Figura basata su immagini del cervello © Society for Neuroscience, copiata con il permesso di www.brainfacts.org .