L’amore ai tempi delle chat

two laptop and heart symbol

Il successo dei nuovi siti d’incontri è indiscutibile. Ormai per conoscere qualcuno è obbligatorio iscriversi ad uno dei tanti dei siti che offrono la possibilità di conoscere qualcuno, spesso a pagamento, creare un proprio profilo e sperare che qualcuno lo noti.

Ovviamente il COVID ha incrementato obbligatoriamente le iscrizioni a questi siti, dato che è impossibile uscire di casa. Quindi l’unica speranza di trovare compagnia è che qualcuno manifesti il proprio interesse verso il proprio profilo e poi incontrarsi quando le misure anti-COVID lo permettono.

I nativi digitali già conoscono questa modalità di approccio all’altro sesso. Hanno superato la paura dell’altro, non affrontandola più. Facebook è ormai obsoleto per i nuovi adolescenti, troppe parole. Oggi su usa Istagram, poche parole e tante foto, tutte ovviamente studiate accuratamente. Così su Istagram l’adolescente è capace di dire di tutto al ragazzino o alla ragazzina che interessa, ma se è nella spiaggia accanto non sa avvicinarsi e fare due chiacchiere.

Alcuni affermano che c’è di male? Una volta si conosceva qualcuno alle feste, in discoteca, poi ci si frequentava e si vedeva come andava, oggi il mezzo per conoscersi è la chat d’incontri.

In realtà oggi ha vinto il regno dell’apparenza, dell’immagine.

Prendiamo il caso tipico della discoteca: ci si vestiva in un certo modo, di solito era il maschio che doveva fare il primo passo, bisognava esporsi. La ragazza sceglieva in base all’aspetto, ma anche a qualcosa che sentiva, che avvertiva. L’odore era importante, anche dove tutti sudavano, il sorriso non si poteva ripetere tante volte, finché non veniva la foto perfetta come in chat. Il dialogo era in diretta, non mediato. Le emoticon non esistevano, ci si doveva esporre in prima persona.

Prendiamo ora il caso delle chat. Si crea il proprio profilo scegliendo tra le tante foto a disposizione, in base a quelle che pare abbiano più probabilità di successo. Si possono creare dei filtri, anche modificarle con qualche applicazione. A volte si aggiunge una breve descrizione, che spesso risulta inutile, in quanto richiede troppo impegno e attenzione, siamo nel periodo storico dove chi legge tre libri l’anno è un forte lettore.

A questo punto inizia il gioco, impari per genere: le donne hanno molte più richieste dei maschietti, poi magari le richieste non sono tutte di buon gusto. Avviene il match o come si chiama nei diversi siti d’incontro, cioè due persone si sono piaciute reciprocamente. Bene ora si può cominciare a chattare: da uno schermo del pc o più facilmente dal proprio cellulare, si inizia a scrivere con uno sconosciuto, sperando di riuscire interessante. Se tutto va bene dopo qualche sessione di chattata ci si scambia il numero di cellulare e ci si incontra, sempre rispettando le misure anti-COVID.

Ritorna la domanda: è un giro più complesso ma alla fine ci si incontra e si esce insieme. Cambia solo la modalità. Non funziona così, perché nel primo incontro ci si gioca il tutto per tutto. Potrebbe darsi il caso che non si sia una seconda volta. Perché doversi impegnare a conoscere qualcuno, che magari è impacciato la prima volta, è insicuro, quando tanto si può tornare in chat e cercarne uno nuovo?

Tramite le chat ci si illude di aver trovato la persona giusta, ci si finisce magari anche a letto, a volte si creano anche i grandi amori. Di solito purtroppo le relazioni durano un paio di volte, si esce frustrati dalle brevi relazioni, ma come in un tipico meccanismo compulsivo si torna alle chat con la speranza di trovare finalmente il vero amore.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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