L’attuale cura dei disagi mentali

Intendiamo parlare della riforma psichiatrica degli ultimi 40 anni.

Quando parliamo di psichiatria intendiamo salute mentale, quindi anche e soprattutto di psicoterapia. In Italia i cosiddetti “matti”, cioè chi ha un problema così grave da avere bisogno di un’assistenza continuativa sono meno del 2% della popolazione. La  maggior parte di chi si rivolge ad un Centro di Salute Mentale (CSM), gli enti preposti alla tutela di chi soffre di un disagio di natura mentale, dalla schizofrenia all’insonnia, hanno bisogno di un aiuto che varia può variare da un incontro settimanale ad un controllo mensile.

Come cominciò il tutto?

Franco Basaglia, psichiatra illuminato, morto troppo presto nel 1980, rivoluziona l’idea della follia in Italia. Non è un evento da nascondere nei manicomi, che fino agli anni ‘80 erano dei casermoni con centinaia di persone ammassate, spesso in condizioni miserrime, di cui non si conosceva nemmeno il nome, ma una condizione legata alla società, che quindi doveva occuparsene.

Nel 1978 riesce a far approvare la chiusura dei manicomi in Italia, aprirono i CSM, i disagi mentali di qualsiasi entità dovevano essere presi in cura dal territorio per un intervento il più continuativo ed efficace possibile.

Nei CSM erano presenti anche i servizi di psicologia e psicoterapia. Tutti gli studi dimostrano che la migliore cura in un caso di disagio mentale è affiancare a dei farmaci, nelle fasi acute della malattia, una psicoterapia, per arrivare poi alla sospensione dei farmaci.

Qual è la situazione attuale?

I megamanicomi sono stati sostituiti da manicomi con una capacità ridotta, di natura privata, convenzionati con il sistema pubblico, dove l’aspetto più importante a cui si presta attenzione è la farmacoterapia.

In caso di bisogno urgente ci si può rivolgere agli ospedali dove sono presenti i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC), con annessi i reparti per i ricoveri di urgenza di massimo un paio di settimane.

Nei CSM la figura dello psicologo/psicoterapeuta è in fase di estinzione. Molti CSM non forniscono più questo tipo di servizi. Quando sono presenti solitamente sono gestiti da giovani psicoterapeuti in formazione che stanno facendo tirocinio. Spesso vengono offerti pacchetti da 10 sedute e basta. La soluzione: rivolgersi al privato che ha prezzi cui pochi possono accedere.

Ultimamente anche la presenza degli psichiatri nei CSM sta diminuendo, ovviamente per questioni di tipo economico.

Si prevede che nel 2030 nei paesi occidentali la depressione sarà la malattia più diffusa in assoluto e invece di potenziare e migliorare, le proposte sono numerose e valide, ma richiedono investimenti, l’attuale sistema di cura del servizio mentale vengono proposti i “Bonus psicologo”, briciole che riguardano una percentuale infinitesima della popolazione.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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