“Mindfulness” è la traduzione inglese della parola pali “sati” che indica consapevolezza, attenzione e ricordo. Con questo termine si intende quindi la ricerca di uno stato di consapevolezza delle proprie azioni, dei propri pensieri e motivazioni.
Si richiama alle antiche tradizioni del Buddhismo Vipassana, dello Zen e delle pratiche di meditazione Yoga, che si stanno riscoprendo. È un metodo che consiste nel prestare attenzione al proprio sé, momento per momento, intenzionalmente e in maniera non giudicante.
La pratica della mindfulness ci insegna come il respiro sia un’“ancora di aggancio”, per imparare a notare i nostri pensieri e le nostre emozioni e non rimanervi incastrati, ritenendoli la verità assoluta e non un prodotto della nostra mente.
L’obiettivo è di risolvere o prevenire il disagio interiore e raggiungere un’accettazione di sé, mediante una più ampia consapevolezza della propria esperienza, comprendente sensazioni, impulsi, percezioni, emozioni, parole, pensieri, azioni e relazioni.
In campo medico e psicologico le sono state riconosciute diverse applicazioni:
• Dolore cronico: riduce significativamente (del 40-50%) la risposta evocata dall’attivazione periferica delle vie dolorifiche
• Cardiologia: permette di ottenere una riduzione significativa della pressione arteriosa e delle aritmie cardiache
• Oncologia: è indicata come intervento complementare di self-care clinicamente importante, con significativi effetti sia sul piano psicologico (riduzione delle risposte ansioso, depressive) che fisico (modificazione del livello di cortisolo, migliore risposta alle terapie chemioterapiche e radiologiche con una diminuzione degli effetti collaterali, et.al.)
• Dermatologia: coadiuvante nei trattamenti di psoriasi, alopecia, dermatite allergica
• Medicina generale: miglioramenti nei casi asma, insonnia, mal di testa cronico
• Geriatria: aiuta a rallentare il decadimento cognitivo, (perdita della memoria a breve termine, difficoltà di concentrazione, piccoli stati confusionali), provocato dall’invecchiamento, e migliora la qualità della vita nella terza età
• Psicologia: è significativamente utile nella gestione di molti stati psicopatologici, tra cui disturbi d’ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari e ricadute depressive.