Quando il cervello invecchia: come intervenire?

Negli ultimi cinquant’anni si è assistito ad un significativo incremento demografico della popolazione mondiale e con esso ad un incremento dell’età media e della popolazione anziana. Proprio a causa di questa maggiore longevità sono aumentate alcune patologie come quelle cardiovascolari, quelle metaboliche e soprattutto le malattie neurodegenerative come la demenza di Alzheimer.

La demenza è una malattia del cervello che comporta la compromissione di diverse facoltà mentali (memoria, ragionamento, linguaggio) tale da pregiudicare la possibilità di vita autonoma.

Colpisce circa il 10% delle persone oltre i 65 anni di età e il 20% delle persone oltre gli 80 anni.

Ad oggi non esiste un farmaco sicuro ed efficace contro la demenza, quindi per ostacolarla è fondamentale associare una terapia riabilitativa alla terapia farmacologica.

Tra gli interventi riabilitativi più utilizzati, le stimolazioni cognitive regolari e protratte nel tempo migliorano le capacità cognitive residue e compensano quelle meno attive. Inoltre, come effetto secondario, potenziare l’efficienza cognitiva può condurre anche a miglioramenti significativi dell’umore e della motivazione individuale.

Un altro aspetto interessante da ricordare è che la demenza di Alzheimer inizia a svilupparsi già anni prima rispetto alla comparsa dei primi sintomi, quindi è molto importante la prevenzione, per individuare eventuali segnali precoci e poter così intervenire in maniera più efficace.

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