Quando il gioco diventa un problema

Il gioco fa parte della vita degli esseri umani. In ogni società e tradizione l’uomo ha sempre giocato. il gioco è fondamentale per una crescita serena. I bambini hanno bisogno di giocare per sviluppare la propria mente, per provare i ruoli che lo attenderanno nella società quando sarà grande.

La fantasia si accresce con i vari giochi. Attraverso questi si impara a regolare la propria aggressività: pensiamo ai cuccioli di leone che si azzuffano sotto il controllo vigile della leonessa, senza farsi male.

Il gioco ha un’utile funzione sociale aggregativa: serve per stare insieme agli altri in maniera gioiosa. Ci si distacca dai problemi quotidiani e ci si diverte. Non c’è un limite d’età per giocare. Gli anziani passano il tempo con i propri pari giocando a carte, così rinforzano anche le loro abilità cognitive.

Ma il gioco può diventare un problema serio, che provoca una dipendenza vera e propria, una malattia, dalla quale è difficile uscirne.

Oltre al gioco d’azzardo patologico, i rapidi cambiamenti della società e lo sviluppo delle tecnologie dei new media hanno prodotto un numeroso e variegato gruppo di dipendenze sociali o legali, classificabili come “nuove dipendenze”. Abbiamo quindi deciso in questo breve articolo di parlare anche di altre forme di dipendenza, che hanno numerosi elementi in comune con il gioco d’azzardo patologico, quali la dinamica che porta alla dipendenza e la sua manifestazione. Queste nuove forme di dipendenza sono diverse dalle classiche dipendenze legate all’abuso di sostanze stupefacenti, sono dipendenza senza sostanza.

Riportiamo qualche esempio:

  • dipendenza da cellulare
  • dipendenza da internet
  • dipendenza da social network
  • dipendenza da videogiochi e slot machine
  • gioco d’azzardo on line
  • dipendenza da relazioni virtuali
  • cybersesso: dipendenza da sesso virtuale.

Lo sviluppo attuale della società genera da una parte stress, vuoto e noia e dall’altra stimola la tendenza all’immediata gratificazione, fornendo sempre gli strumenti appropriati per soddisfarla.

In queste nuove forme di dipendenza si sviluppa un bisogno imprescindibile di mettere in atto dei comportamenti problematici, ripetitivi e compulsivi, in assenza di una sostanza chimica che crea dipendenza. S’instaura una dipendenza psicologica, con i suoi annessi correlati neurofisiologici, che spinge alla ricerca dell’oggetto gratificante, senza il quale l’esistenza perde il suo significato.

L’individuo viene reso schiavo del comportamento patologico, senza il quale gli diviene impossibile vivere: si crea l’illusione di evitare momentaneamente i propri disagi interiori attraverso il comportamento patologico, ma nella realtà, conclusa l’attuazione del comportamento patologico, i problemi riemergono e questo genera un’ulteriore fonte di problematiche. Si pensi solo alla continua spesa per poter soddisfare la propria compulsione al gioco.

Quali sono i sintomi che ci devono allarmare per capire se un comportamento è diventato patologico, se crea malessere:

  • impossibilità a resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento (compulsività).
  • sensazione crescente di tensione che precede l’inizio del comportamento (craving).
  • piacere o sollievo durante la messa in atto del comportamento
  • bisogno sempre maggiore di ricorrere al comportamento (assuefazione)
  • persistenza del comportamento nonostante la sua associazione con conseguenze negative
  • solitudine: sensazione di vuoto persistente che si interrompe momentaneamente durante l’attuazione del comportamento patologico.

Queste nuove forme di dipendenza sono legate alla realtà sociale nella quale viviamo, sono una vera e propria malattia legata alla mancanza di relazioni significative e gratificanti, sempre più assenti nell’epoca nella quale viviamo, determinata da una continua insicurezza, sociale ed economica.

La cura per queste forme di disagio passa dal recupero della propria capacità di relazionarsi agli altri. In questo senso sono utili i gruppi terapeutici specifici per tali  problematiche. A questi gruppi conviene spesso affiancare una psicoterapia individuale, luogo d’elezione per riappropriarsi della propria capacità di costruire relazioni dotate di senso, così da ricreare successivamente nella realtà quotidiana spazi dove sentirsi gratificati dalla vicinanza degli altri, riuscendo ad esprimere i propri bisogni reali.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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