Tutta la verità sul sesso: la sessualità tra natura e tabù

Breve storia della sessualità dalle origini ai giorni nostri

L’uomo è un essere bio-psico-sociale, è un’unità che comprende questi tre aspetti in interazione reciproca tra di loro:

livello biologico: ha un corpo che è il frutto dell’evoluzione di miliardi di anni, il nostro corpo è quello dell’homo sapiens, sono 200.000 anni che la nostra dotazione istintiva è la stessa dei nostri antenati;

livello psicologico: cerca un senso alle proprie azioni e costruisce narrazioni attorno ai propri eventi, l’uomo vive in un universo di significati condivisi con il proprio gruppo;

livello culturale: vive in una cultura determinata, che influenza le sue scelte e motivazioni.

Ovviamente la cultura evolve in maniera molto più rapida rispetto a quella naturale, con ritmi sempre più accelerati, quindi l’attuale evoluzione degli esseri umani è determinata dalla cultura.

II comportamento sessuale dell’uomo, anche se biologicamente predeterminato, ha subito nel tempo l’influsso dei significati e dei valori che l’uomo gli ha via via attribuito. Quale essere pensante, l’uomo si è infatti distaccato dal semplice atto istintivo ed ha inserito nel comportamento sessuale tutta una serie di significati, fino ad elaborare codici di comportamento che si evolvono nel tempo a seconda delle culture di appartenenza. Civiltà diverse hanno avuto modi diversi di vivere la propria sessualità; spesso i contatti, gli scambi commerciali, le guerre, hanno prodotto influenze reciproche, che si sono riflesse sulle abitudini sessuali.

L’atto sessuale è una forza creativa ed evolutiva, la cultura ha sempre cercato di controllare questa forza, perché potenzialmente distruttiva.

Ciò che caratterizza l’evoluzione degli usi e dei costumi sessuali è quasi sempre il conflitto tra la soddisfazione istintiva dei bisogni e l’interpretazione umana, sociale e religiosa che l’uomo attribuisce al sesso e che oscilla fra sacro e profano, tra lecito ed illecito.

Proviamo a vedere qualche esempio storico.

La prima cultura religiosa codificata di cui si hanno tracce è la cultura matriarcale, in cui le funzioni e gli attributi femminili determinavano i rapporti tra l’uomo e la natura e la vita. Nel matriarcato, i rapporti di parentela esistevano solo nella linea materna. Il maschio era considerato come un’estensione della donna.

La donna era venerata come Grande Madre, la donna ermafrodita in cui si combinavano elementi di mascolinità e di femminilità. La Grande Madre era la dea della vita e della morte, della natura e delle sue manifestazioni, aveva un duplice aspetto: “madre buona” e “madre terribile”, colei che dà e colei che prende, colei che provvede e colei che distrugge, vita e morte. Rappresentava la natura come la vedeva l’uomo primitivo. La sessualità non aveva tabù ed erano normali i riti orgiastici per onorare la Grande Dea e favorire la fertilità del suolo.

Questa era la religiosità dell’uomo dell’età della pietra, per il quale il fenomeno della trasformazione naturale, esemplificato dal ciclo vegetativo o dalla nascita di un bambino, era un mistero per lui, e apparteneva all’ignoto o a forze oscure.

Un complesso di fattori, comprendenti il sapere, l’uso del fuoco, del metallo e delle provviste alimentari, trasformò la cultura dell’età della pietra, con la sua organizzazione matriarcale, in una cultura basata sulla potenza e dominata dal principio maschile. Il matriarcato fu rovesciato dalla cultura patriarcale, con la detronizzazione delle antiche divinità femminili e la loro sostituzione con figure maschili. 

Un fattore chiave nel rovesciamento del sistema matriarcale fu la conoscenza della funzione dell’organo maschile nella procreazione. Prima si credeva che la concezione avvenisse quando lo spirito penetrava nella donna dall’acqua o dall’aria. Il corpo della donna era considerato un ricettacolo contenente il principio generativo. È comprensibile che i primitivi non riuscissero a mettere gli atti sessuali in relazione con la gravidanza e la nascita: la scarsa frequenza delle gravidanze rispetto al gran numero di atti sessuali e il lungo intervallo di tempo fra la concezione e la nascita sembravano escludere ogni rapporto diretto.

Per i Greci, cultura patriarcale, la sessualità era comunque un aspetto normale della vita, ma andava controllata, e virtuoso era colui che sapeva anche non abusarne. L’omosessualità era normale, ed erano presenti i culti orgiastici in onore di Dionisio, retaggio degli antichi rituali di fertilità del matriarcato, che faticavano a scomparire.

Con la diffusione del Cristianesimo, con la glorificazione del Dio Padre, arriverà a suo pieno compimento la divisione corpo-spirito. Nasce qui il concetto di peccato e di colpa, in cui il corpo, ricettacolo di ogni male, deve essere mortificato per permettere all’anima di elevarsi. La sessualità deve essere repressa ed è permessa solo a fini riproduttivi.

Facciamo un salto di circa 1500 anni e arriviamo agli anni ’50 del 1900. In quegli anni la sessualità si basa sul “duplice criterio morale”:

– agli uomini veniva concessa una pluralità di esperienze sessuali, in quanto necessarie per il loro benessere fisico, quindi si considerava accettabile che un uomo intrattenesse numerose relazioni amorose prima del matrimonio, e anche dopo l’uomo poteva avere qualche esperienza sessuale extraconiugale, socialmente accettata;

– per la donna, la sua reputazione sociale da ragazza poggiava sulla sua abilità di contenere o respingere le avance sessuali, poche ragazze rivelavano disponibilità ad avere rapporti sessuali completi con i rispettivi ragazzi, e molte acconsentivano ad avere questo tipo di rapporti soltanto dopo essersi fidanzate formalmente con il partner in questione.

Oggi i ruoli sessuali, che nelle trascorse generazioni erano chiaramente definiti, sono confusi. Assistiamo ad una generale libertà sessuale, che è però solo illusoria. L’accesso ad internet e alla pornografia in tenera età impone degli stereotipi sessuali edonistici, che poco hanno a che fare con una sessualità vissuta pienamente.

Spesso, anche per l’attuale sistema socio economico nella quale viviamo, convivono in uno stesso sistema familiare più generazioni con sistemi di riferimenti sessuali diversi, e che spesso faticano a comprendersi.

Proviamo a ragionare su cosa sia la sessualità ai nostri giorni, anche alla luce delle attuali conoscenze scientifiche.

Diversamente dagli animali, che diventano attivi sessualmente solo nel periodo dedicato all’accoppiamento, gli esseri umani non si accoppiano solo con il fine di riprodursi, ma con l’intenzione di provare piacere in una dimensione relazionale di piacere condiviso.

L’impulso sessuale può essere visto come la forza biologica il cui scopo è superare il senso di solitudine e d’isolamento provocato dal processo d’individualizzazione. L’impulso sessuale all’unione è sia uno stimolo all’intimità con un altro essere, sia uno stimolo all’autocompletamento.

L’incontro con l’altro a livello sessuale avviene attraverso il corpo fisico, che è anche una componente attraverso la quale si manifesta la nostra personalità. L’origine della sessualità ha però sede nel mondo interno. L’elemento che conferisce il carattere sessuale ad un determinato evento non consiste in uno specifico comportamento o nell’uso degli organi genitali, quanto nella presenza del piacere sessuale: esperienza soggettiva che, pur servendosi degli organi, nasce nella mente. Quando si fa l’amore si combinano in un’interazione reciproca corpo, pensiero ed emozione.

L’esperienza sessuale è collocabile nel fluire della storia personale di ognuno, basandosi sui sistemi di significati e di valori che l’essere umano ha imparato ad utilizzare nella cultura in cui vive. La sessualità è una parte e un aspetto della personalità di ogni individuo: la soddisfazione sessuale è il prodotto di un’espressione emotiva all’interno del particolare modo di vivere del soggetto.

Passiamo ora a vedere in concreto che cos’è la sessualità.

La sessualità è un’esperienza pervasiva, presente in tutti i contesti della nostra vita, quindi è difficile dare una definizione univoca ed esauriente.

Per aiutarci a capire di cosa stiamo parlando, possiamo avvalerci della distinzione in 6 dimensioni:

  • La Dimensione RIPRODUTTIVA (a qualunque costo): è quella più “antica”, primordiale, è quella regolata dall’istinto di accoppiarsi a puri scopi riproduttivi.
  • La Dimensione LUDICA (fare sesso): è la modalità in cui si gioca con il partner, si fa sesso con il semplice scopo di divertirsi e provare piacere.
  • La Dimensione SOCIALE (stare insieme): è una dimensione in cui si crea un legame con l’altro, si genera un senso di appartenenza, un “noi”.
  • La Dimensione SEMANTICA (fare l’amore): la sessualità acquista un nuovo valore, attraverso il corpo ci si incontra, ci si dichiara l’amore.
  • La Dimensione NARRATIVA (avere una storia): è la dimensione di una coppia solida, che ha costruito una propria storia, che è unica ed è solo loro.
  • La Dimensione PROCREATIVA (fare un bambino): a differenza della prima dimensione, non si tratta di un semplice riprodursi, ma significa chiamare qualcuno all’interno della coppia, fatto dai due partner.

Queste dimensioni danno dei punti di riferimento per capire di cosa stiamo parlando, quando parliamo di sessualità, ma non sono vincolanti né obbligatori. Ognuno si sviluppa in un certo modo e si colloca in una o più dimensioni contemporaneamente: ogni storia è a sé!

Tuttavia, parlando a livello generale, si può dire che ci sia un percorso naturale tra queste dimensioni, il che ci spiega anche come cambino queste dimensioni con il passare del tempo.

Quando si è ragazzi, adolescenti, è normale iniziare ad avere delle prime esperienze sessuali sotto forma di “gioco”, in cui si sperimenta il proprio corpo e il proprio piacere (dimensione ludica). In alcuni casi questo si associa alla dimensione sociale, quindi al “mettersi insieme”, ma non sempre è così. A volte ci si limita all’esperienza sessuale fine a se stessa.

Con il passare degli anni, in genere si assiste a una stabilizzazione, per cui se si è fortunati a trovare la “persona giusta”, con lei si sperimenterà la dimensione semantica e quella narrativa, quindi si costruirà una storia e si farà l’amore con quella persona speciale. Ed eventualmente, potrà insorgere, prima o dopo, il desiderio di allargare la famiglia facendo un figlio (dimensione procreativa).

Ciò non significa, però, che all’interno di una coppia stabile e duratura non ci possa essere più spazio per la dimensione ludica, anzi, è altamente auspicabile! Sia per mantenere la passione, sia per combattere contro il tempo che passa, è utile continuare a giocare con il partner, anche mentre si fa l’amore.

Ma cosa succede in concreto quando due persone fanno sesso?

Ogni rapporto sessuale è suddiviso in 4 fasi:

  • DESIDERIO
  • ECCITAZIONE
  • ORGASMO
  • RISOLUZIONE

Queste fasi sono uguali nell’uomo e nella donna, ma le tempistiche sono diverse, quindi è fondamentale la complicità e trovare un accordo per potersi “incontrare” nel modo migliore possibile.

Una piccola precisazione è necessaria: per comodità parleremo di uomo e di donna, ma queste fasi sono assolutamente identiche anche nei rapporti omosessuali, quindi tra due uomini o due donne.

Vediamole ora nello specifico una per una:

1) FASE DEL DESIDERIO

 Come funziona?

  • Può essere dovuto agli ormoni
  • Può essere dovuto a segnali esterni, di tipo percettivo, cioè legati ai cinque sensi
  • Può essere dovuto a segnali interni (pensieri, immagini, emozioni..)

Con il tempo si può modificare, non è garantito “per sempre”, bisogna fare un allenamento continuo del desiderio nella coppia, bisogna fare manutenzione!

Non ci piace parlare di regole all’interno della sessualità, ma una regola esiste ed è molto importante: Posso fare l’amore con te soltanto se ne abbiamo voglia tutti e due nello stesso momento!

Non per forza la stessa intensità di voglia, purché ci sia. Chi ha più voglia può cercare di far venire voglia all’altro.

A differenza di ciò che si credeva in passato, in un altro tipo di società, fare l’amore non è regolato dal sistema dei diritti e dei doveri, ma è regolato dal sistema delle proposte.

Il partner che riceve la proposta ha 3 possibilità di risposta: , No e Forse

Molte coppie faticano a capirsi su questa questione, ma bisogna imparare a tollerare il “forse”. Alcune persone arrivano a non proporre più perché non riescono a tollerare un “no” e neanche un “forse”.

Ma bisogna pensare che il “no” ogni tanto è importante, poiché ci garantisce sulla veridicità dei “sì”: se uno dice sempre “sì” potrebbe farlo perché si sente obbligato, o per altri motivi, ma potrebbe non averne davvero voglia; se uno può permettersi di dire anche dei “no”, quando dirà “sì” è perché lo desidera sinceramente!

Fondamentale è come si dice di “no”: il “no” deve essere un “no” in questo momento, non un “no” alla persona. Chi dice “no” deve comunque rassicurare il partner e non far vivere il “no” come un rifiuto. (es: “ora no, ma ti cerco io”)

Sia la proposta sia la risposta devono essere esplicite, altrimenti si rischiano fraintendimenti inutili.

2) FASE DELL’ECCITAZIONE

Di cosa parliamo? Dell’erezione nell’uomo e della lubrificazione nella donna.

Funzionano in modo simile, nel senso che in entrambi i casi sono regolati dall’afflusso di sangue negli organi genitali.

Esistono due tipi di eccitazione:

  • ECCITAZIONE RIFLESSA: legata al midollo spinale, è la risposta eccitatoria da contatto, da stimolazione diretta delle zone erogene
  • ECCITAZIONE PSICOGENA: parte dal cervello, attraverso stimoli erotici (immagini, pensieri, fantasie..)

Da giovani sono presenti entrambe in egual misura e lavorano in sinergia, mentre con il passare degli anni, sarà più facile eccitarsi tramite la via riflessa, quindi a volte non sarà più sufficiente un pensiero o un’immagine, ma sarà indispensabile la stimolazione manuale.

Molte coppie vanno in crisi quando si trovano di fronte a questo cambiamento, poiché pensano di non piacere più al partner come un tempo, in realtà è una risposta fisiologica del tutto naturale che, anzi, può diventare occasione per divertirsi di più!

L’erezione, così come la lubrificazione vaginale, hanno un’altra caratteristica: oscillano, ossia non rimangono stabili per tutta la durata del rapporto. Da giovani, tuttavia le fluttuazioni sono talmente minime da risultare impercettibili, mentre con l’età aumentano di intensità e possono essere fonte di preoccupazione. In realtà non bisogna allarmarsi: essendo una risposta del tutto naturale del nostro corpo, è utile imparare a prendere confidenza con il proprio corpo e quello del partner, e invece di controllare il livello di eccitazione, concentrarsi sul piacere.

3) FASE DELL’ORGASMO

L’orgasmo, sia nell’uomo sia nella donna, consiste in una contrazione ritmica e involontaria di un gruppo di muscoli, è una sensazione ben diversa dalle altre sperimentate ma non necessariamente corrisponde al momento di massimo piacere.

La differenza tra uomo e donna sta nel fatto che l’orgasmo maschile si suddivide in due fasi distinte:

  • Fase di EMISSIONE: fase in cui il liquido seminale viene convogliato alla base dell’uretra; è il cosiddetto punto di non ritorno
  • Fase di CONTRAZIONE: contrazione muscolare come l’orgasmo femminile, con l’aggiunta dell’EIACULAZIONE, ossia l’espulsione del liquido seminale

4) FASE DI RISOLUZIONE

Corrisponde al periodo successivo all’orgasmo.

Nell’uomo, dopo l‘eiaculazione si ha una rapida perdita dell’erezione e inizia un periodo di latenza durante il quale anche una stimolazione del pene non provoca una nuova erezione: periodo refrattario.

Con l’aumentare dell’età aumenta anche la durata del periodo di latenza, quindi passerà sempre maggior tempo tra un rapporto sessuale e il successivo.

Rispetto a qualche anno fa, oggi si parla un po’ più facilmente di sesso, tuttavia ci sono ancora alcuni argomenti che sono considerati tabù, cose sporche che non vanno bene. In realtà tutte le pratiche all’interno della sessualità sono accettabili, purché siano condivise dai partner e non comportino dolore né fisico né psicologico.

La diffusione della pornografia, inoltre, ha aumentato in un certo senso la conoscenza su alcuni aspetti della sessualità ma, al tempo stesso, ha fatto sì che ci si omologhi a ciò che si vede, bloccando la parte più creativa e giocosa dell’incontro sessuale.

Quindi via libera alle fantasie, è positivo averle e condividerle con il proprio compagno, sia come semplice pensiero sia come gioco da mettere in atto.

Le fantasie fanno bene poiché:

  • Aumentano il desiderio (via psicogena)
  • Aumentano la complicità
  • Aiutano l’accettazione dei cambiamenti corporei
  • Accolgono il desiderio di trasgressione
  • Favoriscono la sessualità ludica

E per concludere vediamo quali conseguenze ci sono nel mantenimento di un’attività sessuale, anche in coppie longeve e anche in età avanzata? Assolutamente positive!!

  • Una maggiore autostima
  • Maggiore autosufficienza
  • Un’azione di rinforzo del legame
  • Maggiore apertura della coppia
  • Minore aggressività
  • Minore rigidità
  • Una migliore qualità della vita

Abbiamo visto che il sesso possa anche essere vissuto come esperienza fine a se stessa, ma siamo convinti che se fare sesso è bello, fare l’amore lo sia molto molto di più!

Se senti il bisogno di un supporto psicologico non esitare a contattarmi: aspettare non è mai una buona idea. Compila il form e fissiamo un appuntamento
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